La cottura nel forno a microonde non altera il cibo e non causa tumori.
I forni a microonde scaldano il cibo grazie all'azione di radiazioni a radiofrequenza, onde radio con lunghezze d'onda che vanno da 1 mm a 30 cm (circa 12 cm), dotate di una bassa quantità di energia. Le microonde vengono assorbite dalle molecole di acqua e grasso che, grazie all'energia ricevuta, sono in grado di vibrare: l'attrito molecolare provocato dallo sfregamento genera calore e il calore a sua volta cuoce il cibo.
È importante rendersi conto che il cibo cotto nel forno a microonde non diventa "radioattivo", non rimane alcuna energia nel forno o nel cibo dopo che il forno a microonde è stato spento. In un forno a microonde, la velocità di riscaldamento dipende dalla potenza del forno e dal contenuto di acqua, dalla densità e dalla quantità di cibo da riscaldare. L'energia a microonde non penetra bene in parti di cibo troppo spesse determinando una cottura non uniforme. È bene far “riposare” l’alimento per diversi minuti per consentire al calore di distribuirsi in tutto il cibo e fare in modo che la cottura sia uniforme, anche per l’effetto che essa ha contro eventuali microorganismi presenti.
Il cibo cotto nel forno a microonde è sicuro e ha lo stesso valore nutritivo del cibo cotto in un forno tradizionale. La principale differenza tra questi due metodi di cottura consiste nel fatto che l'energia a microonde penetra più in profondità nel cibo riducendo così il tempo di cottura. Solo alcuni forni a microonde sono progettati per sterilizzare gli oggetti (ad esempio le bottiglie di latte per bambini). L'utente dovrebbe seguire le istruzioni del produttore per questo tipo di applicazione.
World Health Organization (WHO). Electromagnetic fields & public health: microwave ovens
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